giovedì 2 giugno 2011

Onda anomala

I
o non so perché in questi giorni sono stato lontano dal blog. O forse si. Ma certo che lo so. La mia è stata una pura reazione istintiva; nella mia testa ronzava la stessa parola: silenzio. “Ho bisogno solo di silenzio” mi sono ripetuto, avrei bisogno di scrivere ma farlo, produrrebbe un seppur lieve rumore. Quando ti arriva una notizia che non vorresti mai aver ricevuto, quando vieni investito da un’onda anomala mentre navighi in placide acque non hai tempo per pensare, per studiare una reazione. E’ l’istinto a guidarti e spesso questo sceglie la soluzione migliore per te. Io ho optato per la quasi totale assenza dal mondo del web ( il mio blog ne sa qualcosa ) e da quello reale ( catapultandomi a capofitto nel lavoro ). Ho di fatto in questi giorni annullato quasi del tutto ogni forma di relazione sociale, mi sono persino negato le più classiche vie di fuga quali la lettura, la musica. Ho deciso di essere solo. Questo non tragga in inganno: ho fatto tutto meno che piangermi addosso, ho cercato di concentrare i miei pensieri sulla quotidianità, raddoppiando le forze mentali là dove tornavano utili e godendo di una sana stanchezza a fine giornata. Sono ancora vittima dell’onda anomala che mi ha colpito, sto affrontando tutto nel modo che a mio dire ritengo più giusto. Non sono per natura un’ottimista senza averne motivo, neppure però piangere e piangermi addosso di fronte a qualcosa che ancora non conosco. Oggi ho deciso di tornare a scrivere, anche grazie al consiglio di Paolo. Si può, se si vuole, affrontare un argomento di cui non si ama parlare, raccontando magari di ciò che vi ruota intorno, prime fra tutte, le emozioni. E questo blog, nasce da dentro. Sarebbe stato davvero incoerente abbandonarlo in questo frangente di vita. Di solito, quando mi tocca di affrontare una prova ardua, azzero la sfera emotiva, dimentico tutto ciò che produrrebbe sensazioni e mi fermo a pensare. Ne ho fatta di strada e ne vado orgoglioso; un tempo i momenti di riflessione producevano solo immagini in bianco e nero, più tendenti al nero, diciamo. Oggi produco pensieri colorati e il più delle volte si tratta di pensieri dalle tinte pastello. Se mi osservo, nel mio agire e reagire agli stimoli, mi ritrovo diverso, e mi chiedo ancora quanti progressi abbia fatto. Ora che sono nel pieno dell’onda anomala provo a tenere la barca: non è una bella sensazione trovarsi in un limbo, le vie di mezzo non mi sono mai piaciute. Ma è proprio questa la situazione in cui si trovano energie e forze di cui si ignorava l’esistenza. Non amo pensare che esista un destino ( vorrei non pensarlo ) piuttosto mi dà forza l’idea di poter contare sulle proprie forze. E io riprendo a scrivere. Speriamo che questa carretta del mare dia un’ultima botta di vita e torni a navigare in placide acque.

 

7 commenti:

  1. Dai, quando il mare è mosso bisogna cercare di stringere i denti e tenere a galla la barca, tanto prima o poi la tempesta passa e il sole tornerà a splendere.

    Bentornato :-D

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  2. Non so di che genere sia la tua onda anomala...ma hai fatto bene a scrivere.. Anche io in questi giorni mi ho navigato nella tempesta del dolore..anche se non era un'onda inaspettata l'impatto è sempre forte...stordisce.. Ed anch'io non avevo voglia di scrivere,e staccare ogni connessione mentale... Poi mi sono ricordata del mio ''Perchè scrivo un blog?'' e mi sono detta che anche quest'onda era una traccia da lasciare...da ritrovare quando il momento più forte della burrasca sarà passato...

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  3. COme ti capisco, anch'io ho bisogno di una pausa ogni tanto, per concentrarmi bene sulle idee solo abbozzate che ho in testa o semplicemente perché ho bisogno di riposo.
    Il brutto arriva quando, a causa di altri impegni, mi tocca lasciare incustodito il blog.

    E.

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  4. complimenti!
    un bel coraggio davvero, rimanere soli sotto l'onda. A volte comunque ci sono degli amici pronti a sostenerti, magari...quando torni :)
    Spero che sia così per te, e che l'onda stia già passando.

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  5. @Paolo: lo spero tanto, ho tanto bisogno di acque calme...

    @Artemisia: Ciao Artemisia, la mia è un'onda piuttosto importante. Hai detto una cosa fondamentale: mi ha spinto a scrivere la voglia di lasciare una traccia di questo momento. Dando così al blog la sua vera funzione, ovvero di testimonianza.

    @Emanuele: Ciao Emanuele, quando ci accorgiamo di non scrivere da un po' la sensazione è quella di abbandonare una nostra creatura alle intemperie!!!!

    @Lila: Grazie Lila, gli amici sono fondamentali, lo so. Ma sento di avere tanto bisogno di riflettere e mantenere lucidità. Sapere che ci siete voi, è una grande spinta!!!

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  6. Ciao Enzo. Non so di che tipo sia la tua onda anomala, se riguarda te personalmente o i tuoi cari, ma vedrai che troverai dentro di te la forza per fare fronte ad ogni cosa. Avrai modo di tirare fuori risorse che non sapevi di avere, e, passato il brutto momento, ti scoprirai più forte e soddisfatto di come hai reagito. Per quel che riguarda il blog, ognuno reagisce come può, ma hai fatto bene a riprenderlo. Tutti noi ti siamo vicini, ti sosteniamo. Siamo, parlo per me, ben piccola cosa, ma un pensiero "positivo" te lo mando, anzi, è già partito, e tutti insieme, come tante piccole lucciole, creeremo una grande luce che ti rischiarerà il momento buio. Mi sono lasciata prendere la mano... Troppo melensa.Hai mica la glicemia alta? :))))) Un abbraccio.

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  7. Viola grazie di cuore per le tue bellissime parole. Toccano i sentimenti più profondi e come quelle di altri amici mi spingono a procedere seguendo la mia rotta. Le acque sono agitate, ancora non vedo l'appiglio, ma lotto con tutte le mie forze per vincere la battaglia. Un abbraccio

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