venerdì 24 giugno 2011

Il bastone e la carota

N
on me lo so spiegare. Solo qualche giorno fa ho ricevuto in dono una bellissima e gustosissima carota. Oggi puntuale ho preso una bastonata. La ben nota legge della compensazione non è prodotto di menti (?) umane che siedono nel famoso emiciclo Romano. Essa è frutto di qualcosa o qualcuno che sta ai piani alti, che gioca con il nostro voler a tutti i costi vivere felici. Che cos’è la felicità se non un alito di vento che ci sforziamo di conservare in una bottiglia?. Continuo ad avere conferme e riprove di come non esista altro modo di vivere la vita se non quello di mangiare e abbuffarsi di ogni dì. Quel qualcuno o quel qualcosa che vive in uno splendido attico di cielo continua a darmi segnali forti del fatto che fare programmi, non è cosa. Bene, lo accetto. Esiste forse una soluzione alternativa? Il bastone e la carota rappresentano universalmente le nostre vite fatte di momenti di apparente serenità e di fasi di assoluta tristezza. Chi probabilmente crede che non sia così ha una visione al quanto superficiale non solo della vita ma anche di sé stesso. Io sto riversando tutto all’interno di un enorme calderone che più o meno mi accompagna dall’Ottobre scorso. Ci butto dentro cose belle e meno belle di modo che io non riesca a distinguerle in modo definito, affinchè io soprattutto possa non emozionarmi troppo né di fronte alle une né alle altre. Mi sento assolutamente lucido e capace di affrontare ogni situazione mi si presenti. Vacillo solo quando provo inutilmente a spiegarmi la legge del bastone e della carota. Nessuna risposta a questa domanda. Nonostante io (come tutti ) rappresenti un’infinitesimale porzione di umanità, sono comunque dotato di un' altrettanto infinitesimale anima che merita rispetto. Non mi piace però pensare che l’unico modo per sopravvivere sia quello di continuare a trattenere il fiato, di accettare tutto in maniera rinunciataria. Occorre metterci il cuore e provare a ritrovarla la serenità. Che sia vera però e non costruita artificiosamente attraverso una tecnica di sopravvivenza. Forse mi sbaglio e vado in contraddizione. Continuerò a pormi sempre meno perché, a non pensare che siamo noi artefici della nostra felicità. E’ bellissimo immaginare che solo ed unicamente con le nostre forze possiamo raggiungere momenti di indiscutibile godimento; basta però rendersi conto che se non li viviamo come andrebbe, avremo buttato via ciò che potrebbe non tornare. Non mi aspetto di ricevere un’altra carota a compensare il bastone di oggi. Chi sta in quel meraviglioso attico di cielo non si cura di noi.

 
 

7 commenti:

  1. ci son momenti in cui pare che piovano solo bastonate, ma di quelli in cui arrivano solo carote non ho memoria... che sia perchè non esistono? comunque sia, l'unica è davvero affidarsi al carpe diem.

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  2. Hai detto bene il bastone e la carota. Le bastonate che ho ricevuto mi han fatto un gran male...ma da loro ho imparato molto, moltissimo. Però meglio la carota. La serenità se non altro.

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  3. Laura, Guchi, grazie per i commenti. Solo bastonate, sembra. E' che quando arriva la carota la si gusta troppo velocemente..

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  4. esatto Guchi , si puo' dire che l'illusione di liberta' e di scelta sia la carota, il bastone e' il lavoro o la quotidianeita' in cui siamo immersi... oppure si puo' dire che la carota e' il tiranno con potere e soldi e la carota e' la massa ritenuta "bestiame" che alimenta il potere con il suo lavoro, senza illusione (carota) nessuno si muoverebbe) ... e' la tragicita' della debolezza umana ... fosse per me eliminirei ogni forma di bastone e di controllo, partendo dai governi corrotti, la popolazione deve regnare e gestire il suo paese e non viceversa... :D ciao

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  5. il bastone e la carota : http://risvegliatiuniti.bloog.it/

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  6. Caro Max, ogni giorno prendiamo la nostra dose di bastonate e poche , pochissime carote. La mia carota quotidiana ad esempio, è la consapevolezza di aver fatto tutto il possibile. Grazie del tuo intervento.

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  7. Grazie a te Enzo, se considerimo la nostra vita e' solo un infinitesimale parentesi nell'eternita', non conta come moriamo ma come viviamo, quello che lasciamo agli altri. E se c'e' la possibilita' di aggiustare ogni cosa ogni individuo deve prenderne coscienza e vivere per qualcosa che va oltre l'egocentrismo. Altrimenti quale scopo si da , alla propria vita? Per ora semra che lo stile di vita piu' simile a quello umano che ci controlla e' quello del parassita. L'uomo non e' un parassita. puo' elevarsi ben oltre, ogni grande cambiamento positivo e' avvenuto da semplici uomini con in mente chiari e posotivi propositi. Ne basta 1 e come si diffonde un virus distruttivo, cosi' si diffonde una cura, si propaga la conoscenza, la verita', il cambiamento siamo noi, tutti uno dopo l'altro, una presa di coscienza dopo l'altra... grazie a te per l'articolo . ciao Max

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