giovedì 14 luglio 2011

Il giorno più lungo

I
l 14 Luglio di un anno fa dedicavo un post a questa data, ricordando un piacevole incontro a coronamento di una bella amicizia epistolare. Esattamente 365 giorni dopo mi tocca “celebrarla” nuovamente, per ben altri ( e meno piacevoli) motivi. Mentre stamattina, immerso nella pace delle 5.45, attraversavo a piedi i viali silenziosi che mi conducono alla stazione ho avuto modo di pensare: “ Ho percorso, mi dicevo, questo viale quel caldissimo 14 Luglio del 2003”. Ero sereno. “Ora invece avverto un mix di sensazioni tra lo sconcerto e la rassegnazione”. Venti minuti mi separano da casa al treno e guardando qua e là i palazzi ai lati del viale continuavo a chiedermi il perché. Perché di tutto questo susseguirsi di eventi concentrato in così poco tempo, perché un disegno così preciso e dettagliato da impedirmi di individuarci un seppur minimo errore. Tutto sembra perfettamente organizzato affinche’ io pure debba raggiungere livelli di perfezione mai pensati. Affinchè io possa attraversare questo mare in tempesta con la sola forza della mente. Oggi sapevo che sarebbe stata una lunga giornata. Probabilmente il giorno più lungo da quel 2 Ottobre, quando mio zio se ne andò. Sapevo che oggi sarebbe stato difficile lavorare e fare la solita bella faccia. Ho prodotto molto come al solito, molto più di altri. Ma a darmi la spinta non è certo il senso del dovere. Lavorare lontano da casa, in attesa di notizie, potendo a malapena distrarsi da un maledetto lavoro per il quale ti chiedono di dare tutto in nome di un obiettivo, diventa snervante. Le notizie sono arrivate, e non sono così belle. Oggi ho toccato il fondo. Ho mangiato poco e male, sono uscito dall’ufficio scegliendo una passeggiata rigenerante che si è però rivelata un boomerang. Il caldo e il mal di testa hanno fatto il resto. Non credo, anzi sono sicuro che questo 2011 non mi darà tregua. Sono ben lontano dall’Enzo forte che si beava della propria capacità di gestire tutto, anche solo per la necessità di aiutare chi ha bisogno. Il giorno più lungo. E chi si dimentica questo 14 Luglio. Ti ho celebrato di nuovo, evidentemente dovevo farlo per sfogarmi come sempre. Io comunque continuo a chiedermi il perché di tutto questo, conscio del fatto che non avrò risposte. Ma sapete, fermarsi anche solo dieci minuti nella disperata ricerca di una spiegazione mi fa sentire padrone della situazione. Anche se so bene quanto poco o niente dipenda da me, da noi in generale. Sono sul 16.20, preso al volo. Non so cosa pensare. La nave tiene, ma temo cominci ad imbarcare acqua.

2 commenti:

  1. Ci sono date che ricordano cose brutte o cose belle ormai passate. Vedrai che il tempo prima o poi chiuderà queste ferite.

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  2. Il tempo, giusto. Fa tutto lui! Un abbraccio Paolo.

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