lunedì 13 giugno 2011

Il parassita

U
na ciocca sul palmo della mano destra è tutto ciò che mi è rimasto dell’esperienza al seggio, frutto della timbratura a manetta del Sabato pomeriggio. A livello umano non posso nascondere che si è trattato di una “ tre giorni” positiva, i compagni di seggio si sono rivelati piacevoli, e tutto si è svolto in un clima di estrema rilassatezza. Bene. E poi, come dimenticare l’efficienza del gruppo che ha permesso di chiudere tutto intorno alle 17.30. La mia amica lettrice Sara mi ha chiesto qualche giorno fa di osservare attentamente l’umanità, il popolo dei votanti che si sarebbero presentati al seggio. Non ho potuto esimermi dal farlo, ho in un certo senso aspettato che si presentasse un lui od una lei ( od una coppia, perché no ) degni di particolare menzione. E mi sento di focalizzare l’attenzione su tre personaggi. Il primo è un uomo, un piccolo uomo ( ma solo di statura ) classe 1916. Golfino blu su camicia azzurra, una chioma di capelli da bruciare d’invidia, completamente autosufficiente. Il più anziano tra i votanti, colui che dovrebbe dare ( ed in effetti così è ) l’esempio. Ragazzi, 95 anni! Il secondo protagonista è un classe 1991. A dire il vero sono due, gemelli, identici nel loro fisico secco secco, l’occhio ceruleo e la chioma stile Valentino Rossi vecchi tempi. Uno di loro con aria spenta e infastidita mi chiede quante schede debba votare.” Quanto sei informato, ragazzo”, mi dico. All’uscita dalla cabina, mi si presenta con le schede aperte e, al mio invito a rientrare per chiuderle, lancia uno sbuffo infastidito. “ Ma che cavolo sei venuto a fare?”, mi ripeto. Quante generazioni tra lui e il mitico nonnino? Eppure… Il terzo personaggio ( the last but not the least ) e’ un componente del nostro seggio. Si tratta di uno di quei fastidiosi soggetti che possiamo trovare ovunque, soprattutto sul posto di lavoro. Quanti ce ne sono come lei? Immagino un’infinità. Si tratta di comune specie di parassita, che con grande discrezione, garbo, con quella consueta e irriverente lentezza riesce a far finta di far qualcosa. Scena del post scrutinio: quattro persone impegnate come ossessi a compilare buste e lei??? Dov’è lei?? Ma è al telefono che parla e mentre parla, ci guarda! La stessa che ho aspettato mezz’ora per cambiare il turno della pausa per scoprire che se la stava chiacchierando al bar di sotto. Ecco il parassita. Il nonno, il bimbo scazzato, il parassita. Ecco io miei tre personaggi. Tutto è tornato alla grande. Alla faccia del parassita. E domani si riprende, quasi quasi mi manca il treno. 




8 commenti:

  1. gente che è lì solo per prendere il "rimborso" da scrutatore...e che infama l'operato dell'altra gente onesta!

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  2. Ne so qualcosa dei componenti i seggi.

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  3. Quelli che vanno a fare colazione e non tornano più. Mah.

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  4. Noi alle 16.40 abbiamo finito tutto quanto! :)

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  5. Cesco, Gianna, Laura....sono tipi da seggio e purtroppo non solo da quello...

    Pesa, siete stati grandi, eppure a noi è parso andare veloci..

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  6. Almeno ti è andata bene, io un completo disastro. Metterò un post a riguardo, così leggerai bene :-D

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  7. Ho visto che esisti e non posso non lasciare un segno, anche perché qui il discorso è molto interessante. Diceva Bianciardi che nei luoghi di lavoro l'importante è alzare la polvere. Be', la tizia alzava la tazzina del caffè e non è proprio la stessa cosa: anche nel non fare niente ci vuole arte.
    E ciò che stupisce di questo personaggio - che è una macchietta classica - è proprio la mancanza di fantasia, l'abulia totale, l'appiattimento celebrale.
    Il Signore di 95 anni merita la S maiuscola, la sua tenacia e voglia di vita danno energia a lui e a chi gli sta vicino.
    Il povero ragazzo... speriamo si arricchisca prima o poi, per lui la parola "schiavo" è all'orizzonte.
    Ciao Enzo, un saluto, il mio giardino porta il mio soprannome e il tuo nome, io mi chiamo
    Paolo

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  8. Ciao Paolo, e innanzitutto grazie di essere passato dal mio blog ( ricambierò volentieri ). Le tue considerazioni sono veritiere, soprattutto quelle relativa al giovane classe '91. Speriamo davvero possa non diventare vittima dei nostri tempi. Torna a leggermi. Un saluto...

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