lunedì 2 dicembre 2013

Il mio momento

V

orrei davvero credere che la lontananza dal blog (ovvero la mancanza di argomenti) rappresentasse l’avvicinarsi alla linea del traguardo. Forse questo diario è già morto ed io non me ne accorgo, forse dovrei darle un’impronta differente. Non posso prescindere dal foglio essendo l’unico mio confidente, ma non nascondo che vorrei ( e potrei ) riempirlo di ben diversi contenuti. Sapete, io da pendolare ho un’infinita collezione di situazioni che potrei tradurre in brevi racconti per poi magari trarne anche qualche insegnamento. Da tempo ripeto che dovrei alzare lo sguardo, puntare gli occhi su ciò che mi circonda e perché no, scriverci al riguardo. Fino a quando cercherò nel profondo di me stesso, questo diario manterrà un’impronta intimistica senza via d’uscita. Confesso di non essere capace di tradurre in parole situazioni e circostanze che nulla hanno a che vedere con me, ma questo blog sta morendo nella misura in cui io, sto guarendo. Sono fuori dal tunnel. Si lo sono, e non mi vergogno più quando penso che non ho più domande da pormi, nessun quesito esistenziale. La colpa di chi è? Ma del mondo, ovviamente. Ma nessuna battaglia, niente crociate contro il genere umano, semplicemente penso di aver provato a capirlo analizzandolo in tutte le mille sfaccettature. E dico grazie a molti. Recentemente, non più di qualche mese fa, mi è capitato di conoscere le ultime persone da cui speravo di poter apprendere qualcosa, soggetti che in apparenza (solo in apparenza) sembravano vicini alla mia idea di vita, al mio archetipo di relazione amicale. Non me la sento di giudicarli, sono convinto del fatto che, conosciuti in un ambito diverso da quello virtuale, avrebbero potuto essere veri. Ed è finalmente arrivato il mio momento: ora posso giocare, passare per un uomo superficiale disilluso dagli umani ma non per questo arrabbiato. Sto bene anche nella mia normalità. Cosa serve urlare? E cosa voler a tutti i costi dare un’immagine di sé seriosa, cupa e pensierosa? C’è un Enzo che merita solo Enzo, ed è con lui che mi preme sempre sciorinare le problematiche quotidiane, i malesseri, i pensieri cupi. Spiace dover essere arrivato a queste conclusioni, ma sto vedendo la linea del traguardo sempre più vicina. Temo per il blog. Sono contento di me.



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