sabato 20 ottobre 2012

Il beneficio del dubbio

S

ono un razionale integralista dunque amo ciò che ha un senso logico. Pretendere l’impossibile equivale ad agognare la perfezione e là dove c’è perfezione non esiste l’uomo. Questo è certo, ma io sono un uomo ed ho paura di esserlo perché non accetto il fatto di essere fallibile. In modo particolare sono poco incline ad accettare le tipiche debolezze umane fatte di momenti di evasione sentimentale. Il mondo virtuale ha sciolto le briglie a milioni di persone come me, timide, introverse, che fanno fatica a manifestare i loro sentimenti. Lo ha fatto senza precauzione alcuna generando una massa indistinta di persone mascherate da portatore sano di affetto. Per uno come me, trovarmi a contatto con questo tipo di persone ha provocato un’accentuazione della diffidenza ( e dell’indifferenza ) verso il genere umano. Non voglio fare processi, non voglio nuovamente giudicare il mezzo, anche la realtà di tutti i giorni sappiamo quanto sia capace di deluderci. Il beneficio del dubbio però me lo dovete concedere. E, di fronte a chi ti dice “Ti voglio bene” rimango inizialmente piuttosto freddo, impassibile, e anche un tantino imbarazzato. Si torna al solito discorso delle parole pronunciate senza pensarne il significato, oppure siamo di fronte ad un vero sentimento? Non lo possiamo dire perché non è importante sentirselo dire, ma è fondamentale che ti venga dimostrato. E per questo ci vuole tempo. Probabilmente non ha un senso chiedersi o chiedere “perché” qualcuno si sbilanci in cotanta manifestazione d’affetto, pur conoscendoti a mala pena. Occorrerebbe conoscere il suo pregresso. Non è giusto che qualcuno paghi per tutti, essere capro espiatorio della mia personale vendetta non piacerebbe a nessuno e mi allontanerebbe da tutti. Tutto nasce dal fatto che non riesco ad accettare che mi si voglia bene per il solo fatto di essere me stesso. O almeno, per il solo fatto di essere Io, ora. Perché la macchina virtuale non potrà mai riuscire a cogliere le sfumature, i piccoli mutamenti che intervengono all’interno del nostro mondo e che ci fanno essere uno e tanti. Tutto è in parte frutto di un pregresso, di una situazione contingente, dell’essere lì in quel momento, entrambi. Ma manca un bel pezzo di noi. Internet è il luogo peggiore per chi è in cerca di spiegazioni, per chi è in cerca di sentimento, per chi non ha maschere. Sono sicuro che susciterò la rabbia o per meglio dire, lo stupore di chi sta provando a convincermi che posso essere una persona e non un blocco di ghiaccio; e che nonostante i miei continui “perché”, non potrò impedire agli altri di provare qualcosa. Non credo di essere cambiato, credo di vivere circondato da un mondo che si limita ad apparire. Mi sia concesso il beneficio del dubbio.

 
 
dubbio


4 commenti:

  1. Non credo che tutte le ''amicizie'' virtuali siano vuote, ma è certo che da dietro un PC è più facile dire Ti voglio Bene. La maggior parte delle volte credo che chi lo dice lo faccia in base alle emozioni che sente, il ti voglio bene è sincero nelle sue limitazioni. Se è vero che è più facile aprirsi, farsi conoscere e a volte farsi amare più nel virtuale che nella vita reale nella quale entrano in gioco altre situazioni, è anche vero che queste situazioni vanno a completare il quadro, sicché l'amico virtuale non ha tutti gli elementi per valutare se effettivamente vuole bene o no.
    Ad essere sincera, ultimamente preferisco il mondo virtuale, che ha riattizzato la mia fiducia verso il genere umano, il che mi fa pensare che non sia tutto marcio ma solo il ''campione'' che ho estratto dalla popolazione, ossia quello con cui ho avuto a che fare finora.

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  2. Innanzitutto complimenti per il Blog...è un pensatoio davvero stimolante.
    Senz'altro utile per te stesso, per chi desidera conoscerti meglio e per chi che, come me, si sente umanamente partecipe con quanto scrivi.

    Condivido i tuoi dubbi Enzo, è legittimo dubitare dei sentimenti che possono nascere nella realtà virtuale.
    Nel virtuale, è vero, sì dicono cose, infatti, che nel quotidiano si direbbero dopo un bel po' di tempo. Il virtuale ci fa viaggiare più velocemete in tutti i sensi, tuttavia se si ha la fortuna di incrociarsi con qualcuno di speciale...che ci capisce, che condivide le nostre passioni e che mostra un certo interesse nei nostri riguardi. Perché dubitare del suo "ti voglio bene"?!
    Il Tempo, tanto per il virtuale, quanto per il reale saprà sicuramente risponderti ad ogni dubbio a riguardo.

    Tanto nel reale, quanto nel virtuale le persono entrano ed escono nella nostra vita; con l'unica eccezione che nel virtuale, entrano ed escono più facilmente, sempre per il famoso discorso dell'accelerazione...

    Riguardo alle maschere, non pensare che nel reale le persone abbiano meno maschere di quelle del virtuale.
    Sarà che ho una visione pirandelliana dell'esistenza umana ma credo fermamente che sia inevitabile avere delle maschere, se non altro perché il più delle volte sono proprio gli altri che ce le affibbiano.
    E poi non dimentichiamo il fatto che non è il mezzo che plasma le persone ma sono le persone che portano se stessi e che decidono liberamente di condividere se stessi con gli altri e, in questo, Internet è una risorsa davvero preziosa e democratica.
    Ognuno è libero di esprimere se stesso.Un falso è un falso, uno strxxxo è uno strxxxo, sia nel reale che nel virtuale.
    Non penso che il web sia un congrega di finti.

    In conclusione, se c'è un certo Enzo, in rete, con la sua sensibilità e con i suoi dubbi, sicuramente in qualche angolo dell'etere, ci sarà qualcun altro come lui...!
    A presto!

    G. ;)

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  3. Enzo21 ottobre 2012 09:21

    Artemisia, probabilmente nel mio caso esiste un pregresso fatto di piccole delusioni che puntualmente torna a prendere il sopravvento. Ciò mi rende piuttosto diffidente in partenza il che, come sappiamo, non aiuta me ed impedisce al nuovo di entrare. Delle due l'una: o lascio o continuo con una diversa predisposizione. Un abbraccio cara.

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  4. Carissima/o G., innanzitutto grazie di essere passata/o e di aver lasciato queste parole di apprezzamento per il mio blog. Come dicevo già ad Artemisia, la mia è una visione al momento piuttosto radicale, frutto di piccole o grandi delusioni. Tutto questo non mi aiuta a vivere il mezzo come andrebbe vissuto. Non voglio dire che i rapporti virtuali in quanto tali siano superficiali, potrebbero diventare davvero importanti se si potesse completare la conoscenza con uno sguardo, un abbraccio, un caffè. Ma se voglio, posso semplicemente limitarmi ad accettare cosa esso porta di nuovo e di positivo nella vita. Anche un incontro fugace, un ti voglio bene magari non voluto. Reale e virtuale hanno tempi diversi ma sono le persone i veri protagonisti. Grazie e torna a leggermi!

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