domenica 24 giugno 2012

Tempo perso?

C
osa ci faccio davanti a questo foglio nel bel mezzo di una caldissima Domenica d’estate? Ma deducetelo voi. La risposta non è poi così del tutto scontata, perché verrebbe naturale dire che non ho altro da fare. Mentirei, perché d’estate, nonostante il caldo soffocante, qualcosa di bello da fare c’è sempre, persino dormire. Ricorderò questa Domenica a lungo ed è questo uno dei motivi che mi ha spinto a trasformare tutto in lettera scritta. Ultimamente dimentico le cose con molta facilità e mi rendo conto di non aver più sentito da tempo, quell’esigenza di mettere nero su bianco. Chissà perché, poi. Non parlerò di quello che è accaduto oggi e che renderà questa prima domenica d’estate come qualcosa da ricordare. Mi piacerebbe soffermarmi sul totale abbandono in cui verso negli ultimi mesi, su come io mi sia lasciato trascinare dagli eventi. Qualche ora fa, ho fatto una passeggiata all’ombra dei giardinetti in cui giocavo da piccolo e mi sono tornati alla mente gli eventi della scorsa estate, primo fra tutti, la malattia di mio padre. Ricordo di quanto io fossi perfettamente in grado di dare ad ogni singolo giorno che vivevo, un preciso e significativo valore. Insomma, questo ora non accade, forse perché ho dimenticato l’importanza di molte cose e mi sto nuovamente abbandonando a ciò che è privo di senso. Quando torno a preoccuparmi, ad arrabbiarmi anche solo per il problema delle vacanze, vuol dire che ho perso la trebisonda, che ho bisogno di nuovo della mia bussola per rimettermi nella giusta carreggiata. Le difese si sono abbassate, e quando questo accade, non riesco a trarre beneficio nemmeno da ciò che invece, riesce a darmene in quantità esagerate, vedi ad esempio la bici. Ecco, sono finito nel solito mulinello e ora tutto mi sembra di nuovo confuso, senza un preciso valore, senza un chiaro scopo. Giunge a puntino a questo punto il periodo delle vacanze. Ci ho provato anche quest’anno a pormi un obiettivo che fosse un breve viaggio ma non c’è stato niente da fare, e ancora non mi sento pronto ad affrontarne uno in totale solitudine. Non è un problema. Le vacanze ora servono per cercare di rimettere i problemi a posto dando loro un preciso ordine d’importanza. E’ una calda domenica d’estate, e pensate che questa mattina, dopo i sessanta chilometri di ieri, ne ho fatti altrettanti cinquanta. Il fatto che io ne parli così, furtivamente al termine del post non è un buon segno.
 
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