giovedì 17 maggio 2012

Tra il dire e il fare

Annulla e sostituisce il precedente. Rispondo così ai miei amici lettori che hanno commentato l’articolo di ieri. Mi spiace deluderli, ma sono fatto così. Il mio è un blog in tempo reale, ogni post è trasposizione immediata di sensazioni, nulla o quasi avviene in differita. Anche quando maturo il contenuto e non ho a mia disposizione il foglio, riesco a “congelare” le sensazioni per mantenerne intatta la consistenza emotiva. Scrivo questo articolo alle ventuno e dieci e vi racconto dei miei pensieri delle diciassette e quaranta. Credetemi non c’è artifizio, nessuna mediazione, tutto è rigorosamente autentico. I buoni propositi di ieri oggi non ci sono più. Ma lo dico con serenità perché questo diario non segue una trama precisa, non ha un finale già scritto. Percorro una strada che oggi sembra portarmi dritto e deciso verso l’obiettivo e domani invece, svolta improvvisamente. Oggi ho le balle che mi girano vorticosamente, ho la testa imbottita di nozioni. Cos’è la teoria? Nulla. Quanto contano i consigli, le tecniche apprese dagli psicologi, le linee di comportamento dettate dalla morale sociale? Un cavolo di nulla. Nella vita conta la pratica. Quanti di voi alla guida di un’auto si ricordano degli insegnamenti del vecchio istruttore? Quanti di voi cercano magari disperatamente un consiglio dell’amico e poi agiscono in modo del tutto divergente? Anche nel lavoro spesso vieni sottoposto a veri bombardamenti nozionistici e deontologici. Ma poi? Chi è che deve agire? Non ci si rende conto che tra il dire e il fare c’è di mezzo il coglione che deve fare? Deve metterci la faccia, rischiare. No no, non è il mio caso. E così, quando prendi coscienza di tutto questo vorresti che qualcuno venisse lì a svegliarti dall’incubo. Quotidianamente mi confronto con le più disparate espressioni disegnate su visi stanchi, pensanti. In loro a volte ritrovo la mia malinconia, e mi consolo. Sono vittima delle mie stesse teorie, questo è il mio triste destino. Sono vittima dei miei pregiudizi, della mia idea del mondo come sofisticata macchina i cui ingranaggi devono incastrarsi alla perfezione. Teoria. Chi di teoria ferisce, di teoria perisce. E tra il dire e il fare c’è di mezzo una consistente dose di voglia di vivere che io al momento, non ho.
 
colpevole

5 commenti:

  1. L'insostenibile instabilità dell'essere (quotidiano), mi viene da commentare questo tuo post in presa diretta.
    Buona serata

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  2. Caro Enzo, ho letto ieri sera il tuo post mentre lo avevi appena pubblicato, e sinceramente non ho nulla da commentare se non che ognuno vive la sua vita in base alle sue esperienze e alla sua personalità. La mia personalità mi dice di fare una cosa sola, quando mi trovo in questi dubbi esistenziali: "ME NE FREGO DI TUTTO E DI TUTTI" Mi metto in apnea e li stò finchè non sento aria fresca da respirare. Vengo ora da una lunga apnea, e respiro a pieni polmoni. In bocca al lupo e un abbraccio.

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  3. Massimo, è assolutamente così. E credo non ci si debba giustificare quando si appare così volubili. Un abbraccio.

    Non riesco a farlo, evidentemente. Katia, se sto qui ancora a lamentarmi, a disquisirne è perchè continuo a non rimanere insensibile. Temo sia la mia natura....Un abbraccio

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  4. Tra il dire e il fare...c'è di mezzo "e". Quell'"e" sei tu e le tue scelte, poche storie ;-)
    Un abbraccio.

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  5. Marcello! Poche storie, pochi giri di parole. Scegliere e basta. Eh si, mi sa che hai ragione... Un abbraccio a te.

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