giovedì 1 marzo 2012

Ritorno alle origini ( Le calende )

Avverto il bisogno di tornare alle origini. Non so come spiegarlo ma ci sono abitudini a cui è meglio non abituarsi. Chiaro il concetto, no? Parliamo della quantità di tempo che vado a sprecare quotidianamente; mi riferisco al totale di circa quattro ore che regalo ai viaggi, alle scarpinate da Porta Susa oppure inalando l’acre odore del primo 52 di primavera. Trenitalia, nonostante l’odio atavico nei suoi confronti, rappresenta pur sempre un’isola felice. Sono fortunato: sia in direzione Torino, sia sulla via del ritorno io, un posto sul treno lo trovo sempre. Nell’ultimo mese e mezzo, complici le temperature Siberiane e l’esigenza di non appesantire ancor più la mia schiena, ho messo il portatile in soffitta. E con esso anche tutta una serie di abitudini ed appuntamenti ( quasi ) fissi. Me ne sono beato per un po’, ritenendo di essermi finalmente liberato di quegli orridi schemi mentali di cui sono appassionato collezionista. Ora tutto questo mi manca e la ragione è semplice: ne sento il bisogno. La qualità di cui vado parlando da un po’ deve essere pur sempre coltivata, tenuta viva. E per farlo a volte, occorre aggrapparsi a piccoli schemi, a piccole abitudini che guai, ripeto guai, si perdessero. Occasione per questo ritorno alle origini, le calende di Marzo. Ci pensavo uscendo dalla metro, quando gli occhi vanno al cielo per forza di cose e tu lo vedi chiaro, azzurro, e sono le 8 del mattino. Come puoi non essere felice di questo? Ed ecco, tra i pensieri mattutini quello, piacevolmente ossessivo della data di inizio. Ma di cosa? Ma della stagione sui pedali. E se fossero le calende di Aprile? Inizierei un mese prima rispetto allo scorso anno e due rispetto ad un paio di anni fa. Ne ho proprio bisogno. Ritorno alle origini significa tornare alle più belle abitudini che un abitudinario forzato possa avere. Trovate romantico e piacevole vedere sempre le stesse facce cadaveriche, i soliti maleducati da pullman, le stronzette urlanti raccontarsi le loro esperienze amorose sul treno? E allora torno ai miei schemi. Mi sono mancati, e con loro la mia valigetta nera tanto capiente. Non peserà più di tanto, dato che con il tempo avrò il grande piacere di non portare addosso il grande fardello del guardaroba invernale.
 
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2 commenti:

  1. Buona sera Enzo!! Bello si torna in bici! io ci ho provato oggi e sono tornata indietro dopo tre pedalate..ahahah aria troppo fresca per una vecchietta come me! Meglio tornare alle vecchie abitudini del pc dopo pranzo! Si..dopo pranzo perchè io vado a fare un giro in bici dopo pranzo, che in verità è una colazione visto che pranzo con una tazza di latte di soia caffè e hollbrand.Come stà tuo papà? spero bene. Un caro saluto e un abbraccio.

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  2. Katia carissima, il mio papà sta bene, è solo diventato un po' più brontolone ma questo vuol dire che ha voglia di combattere! Si si, mi sono dato il 1 Aprile come data ufficiale per l'inizio della nuova avventura!! Buona pedalata anche a te e buona Domenica!!! Vecchietta? Ahahah, faccio finta di non aver letto.. :)

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