sabato 2 novembre 2013

Il lottatore

S

abato pomeriggio. Come tanti altri in fotocopia mi fa compagnia il letto, la voglia di dormire per recuperare il sonno accumulato nel corso della settimana. Mi rendo conto di non essere in grado di riposare per timore di passare poi, una notte insonne. Brutta bestia l'ansia. Eppure chiunque fosse entrato nella mia stanza non lo avrebbe detto. I pensieri non vanno in vacanza, non conoscono il fine settimana. Ce ne sono di fissi; da qualche mese mi accompagnano quotidianamente ma preferisco non parlarne ritenendoli profondamente privati. Lascio dunque a questi fogli il compito di raccogliere gli stati d'animo di superficie, in questo Sabato d'autunno, sonnolento, a metà tra il ricordo e la rassegnazione. Cosa vuol dire secondo voi, abbracciare la vita? Non certo starsene a letto sperando di fare qualche ora di sonno, giusto? Cosa vuol dire? Fare un bel sorriso, fregarsene della solitudine ed uscire all'aria aperta? Potrebbe andare bene secondo voi? Vuol dire per caso smetterla di odiare il mondo perché non ha colpe? Potrebbe andare bene? Oppure vuol dire accettare la propria condizione e lasciare che la vita faccia il suo corso? Va bene questa? Perdonatemi, non so cosa significhi abbracciare la vita. Perché, a dispetto di quanto possa sembrare io la vita non solo l'abbraccio, io la vita la mordo, la stringo, la domino. Può un uomo solo (senza amici e senza l'opportunità di crearsene) cavalcare la vita? Voi ci credereste? Io penso che abbracciare la vita sia un gesto ( non me ne vogliano le donne che leggono ) da signorine. Chi ha le palle, la vita non la abbraccia, la prende a testate, cerca di metterla all'angolo. E chi è solo ha due possibilità: abbandonare il ring oppure andare giù di ganci fino alla vittoria finale. Il problema è questo: che tu l'abbracci o la combatta, la vita non ti restituisce mai ciò che cerchi. Non perché sia ingiusta, semplicemente perché è la vita. Non esistono regole primarie, esiste semmai il senso di coscienza e la consapevolezza di aver sempre dato tutto. Che poi ad un certo punto riemerga l'insoddisfazione e la mancanza di stimoli, non è sicuramente per colpa di ciò che rimani lì, spettatore. L'apparenza inganna, ragazzi. Io sono un lottatore.



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