sabato 11 febbraio 2012

Prove tecniche di sopravvivenza

M
i si sono letteralmente gelati i pensieri. Diciamolo pure, stare lontano dal mio diario per un’intera settimana costituisce evento eccezionale. Ma altrettanto fuori dal comune sono state le temperature degli ultimi giorni. Certo, il freddo glaciale dovrebbe stimolare non poco la voglia di raccoglimento e favorire lo scioglimento delle sensazioni. A me non è capitato. La spiegazione ve la lascio qui: scrivo, leggo, ascolto musica, tutto rigorosamente in treno. Qualsiasi tipo di attività io decida di riservarmi per occupare il tempo “libero” avviene su di un dannatissimo treno. Non si può certo dire si tratti del più romantico dei luoghi, soprattutto per lasciarsi andare ai propri pensieri. Eppure mi sono adattato a tutto questo. Almeno fino ad una decina di giorni fa, prima che la Siberia si trasferisse nel basso Piemonte orientale. Ho persino abbandonato il mio rigoroso metodo di determinazione delle attività giornaliere: oggi musica, domani blog, poi libro ecc.. Ho deciso di lasciare a casa il pc, e tutto il resto optando per la funzionalità. Mi sono riciclato una vecchia borsa in tessuto, di quelle che si possono incrociare da spalla a spalla e via: risultato, mani libere e tanta agilità in più. Sapevo che sarebbe stata una di quelle settimane in cui le componenti necessarie a creare una miscela esplosiva c’erano tutte: viaggio, utenti inferociti e, buon’ultima, la cara Trenitalia. Disagi su disagi, mio Dio, sapevo, ma non immaginavo un tale caos. Pazienza, veniamo a ciò che più interessa: cosa mi ha portato questa settimana in termini di forza interiore? Tantissimo. Il peso della neve caduta è direttamente proporzionale al mio essere ancora una volta una roccia in fase di ulteriore consolidamento. Ci pensavo sul binario, (avvolto dal mio cappuccione di pelliccia mentre i piedi tacchettavano nervosamente sul terreno )  quando non riuscivo a scorgere le luci del treno in lontananza ed il termometro segnava meno 12. Ci pensavo alla fine di ogni giornata, ci pensavo mentre da un treno trasbordavo all’altro senza che nessuno ci avesse avvisato. Ci pensavo ed ero sicuro nel mio profondo ( ma molto profondo ) che tutto questo avrebbe avuto un senso, come sempre. Sono lontano mille miglia da quel 20 Dicembre 2010. Sono lontano anni luce da ciò che ero fino a prima di quella data. Sono un uomo. Che poi, non è ancora finita. Ho un sacco vuoto da riempire con un po’ di vita, vita vera, da vivere. Fino ad ora ho solo fatto prove tecniche di sopravvivenza: e le ho brillantemente superate.
 
zaino-di-sopravvivenza-1

6 commenti:

  1. I tempi apparentemente morti di un viaggio pendolare possono essere coltivati bene. Una volta ho letto di una ragazza che ha deciso di prendere una laurea e studiava gran parte del tempo in metropolitana, da Gessate a Famagosta: circa due ore tra andata e ritorno. Alla fine l'ha presa.

    RispondiElimina
  2. Poveretto! Questa settimana coi treni devi avere avuto un vero calvario. Già si gelava, la neve, i ritardi, i treni soppressi... Deve essere stata durissima. Mai come in questa settimana sono stata contenta di poter andare al lavoro a piedi(dopo anni ed anni di pendolarismo con l'auto). Se non sarò troppo indiscreta, magari con mail, mi piacerebbe sapere cosa significa il dicembre 2010. Non è curiosità...è solo per capirti. Buona serata
    P.S. Potrei andare a vedere il tuo post del 20 dicembre 2010!

    RispondiElimina
  3. Ho capito!!! Hai iniziato a lavorare a Torino!!!

    RispondiElimina
  4. Paolo, condivido! Io infatti, a parte giornate stressanti in cui hai solo voglia di dormire, sfrutto il tempo nel treno nei modi più svariati. Purtroppo quest'ultima settimana mi è stato impossibile giacchè non avevo mai la sicurezza di avere nemmeno un treno! Ciao!

    Viola! E così ti sei documentata, beh sono contento che hai capito a cosa mi riferivo. Questa settimana è stata tragica, ma avendola vissuta posso stare tranquillo che forse di peggio non ce ne saranno!
    Un abbraccio!!!!

    RispondiElimina
  5. Vivo con te le prove di sopravvivenza, inutile dire che mi sei mancato sia venerdì che oggi pomeriggio, dopo un week-end silenzioso!
    Felice inizio settimana Enzo.
    Besito my friend,
    Ele

    RispondiElimina
  6. Ele, come vedi oggi ho rimediato. E a quanto pare, "aiuto" anche l'attività! Un beso.

    RispondiElimina

Non fate commenti come "Anonimo". Andate su Nome/URL. Inserite il vostro nickname nel campo "nome", se non avete un blog/sito lasciate vuoto il campo URL.

LinkWithin

Related Posts with Thumbnails