sabato 14 gennaio 2012

Mah!

L
a nebbia è fitta là fuori. Sono a casa, anche stasera, più o meno nella stessa posizione ( a gambe incrociate) di ieri. Li passo tutti così io i fine settimana? Ma chi ha voglia di uscire con 3° gradi, un muro grigio che ti offusca la vista e l’80% di umidità che ti penetra nelle ossa. Può darsi che di gente motivata a farlo ce ne sia, non lo metto in dubbio. Fanno anche bene. E’ che oggi mi sono tornati alla mente quei post classici in cui mi perdevo nei labirinti della mia interiorità non trovando però mai l’uscita. Ma è da quando ho aperto il blog che provo a scriverne, a parlarne in tutte le salse, senza però mai trovare una soluzione. Ma una soluzione a cosa? Al mio malessere. Per quanto io ne possa andare fiero, il mio istinto di sopravvivenza mi porta a premere sull’acceleratore e a vivere ( anzi, a sopravvivere ) bruciando energie fisiche e mentali. Per cosa? Appunto, per sopravvivere. Mi chiedo invece, cosa io faccia realmente per vivere. Non lo so. Stasera mi perdo volentieri nei miei contorcimenti. Torno dopo tanto tempo alla mia attività preferita, quell’innato masochismo che mi porta a cercare di dare risposte a domande che non hanno nemmeno ragione di essere. Perché nel mondo dei rapporti tra terrestri non esistono regole, non esistono schemi, non esistono risposte. La matematica non c’entra proprio. Ma ti prende, capita che ti prende a volte un senso di disagio che arriva all’improvviso, ti prende allo stomaco, ti fa dire: “Mah”. Tre lettere, tre semplici lettere: “Mah”. Quante volte ci capita di utilizzare questa interiezione. Nel mio caso essa riassume tutte le incertezze, i dubbi, l’incapacità di capire e capirmi. “Mah”. Che dire…Può darsi che questo post non aiuti a capire nulla, anzi, non aiuta me, figuriamoci chi lo legge. E’ che, come sempre ripeto da tempo immemore, sembra incredibile ma proprio queste sono le serate in cui ho bisogno di sfogarmi. E se cominci a parlare di vita, finisci per impantanarti nelle paludi di persone che non amano sentire voci tristi, che finiscono per dirti le solite cose, trite e ritrite. Per questo uso il blog. Perché faccio finta che nessuno mi ascolti, nessuno sia tenuto a farlo. E io vado a ruota libera. Questo articolo dice tutto e nulla. Ma anziché scrivere queste righe, avrei potuto limitarmi a tre lettere: “Mah”. Cosa sento e come mi sento ora? “Mah”.
 
dubbio

2 commenti:

  1. Ciao Enzo, non voglio annoiarti con i soliti commenti, voglio citarti una frase e lasciare a te le giuste deduzioni: "ciò che pensi determina i tuoi stati d'animo, i tuoi stati d'animo determinano le tue azioni, le tue azioni determinano i tuoi risultati, i tuoi risultati determinano ciò che pensi." Buona domenica.Laila

    RispondiElimina
  2. Ciao Laila. Un post che rappresenta un momento, un istante di tristezza. Le tue parole mi portano alla conclusione per cui solo noi possiamo essere artefici della nostra felicità. Grazie e buona giornata a te.

    RispondiElimina

Non fate commenti come "Anonimo". Andate su Nome/URL. Inserite il vostro nickname nel campo "nome", se non avete un blog/sito lasciate vuoto il campo URL.

LinkWithin

Related Posts with Thumbnails