mercoledì 7 dicembre 2011

Io ferisco

N
on ho la più pallida idea di cosa mi spinga a tenere ancora questi occhi aperti. Fanno male, sono stanchi, la giornata è stata pesante. Il profondo silenzio che provo a sentire dentro di me quando esco da quella porta maledetta, è un silenzio anche troppo rumoroso. Mi lancia messaggi, mi inietta pensieri che spesso e volentieri sono tremendamente veri. Vedo, ascolto, osservo, sento tanta gente. Troppa. Io non sopporto più il rumore di fondo che disturba i miei giorni. Odio le facce, odio i discorsi inutili, odio i giovani che sono già pimpanti al mattino. Tutto mi infastidisce. Il concetto di rifugio si fa sempre più largo dentro di me. Dove lo trovo un rifugio? Dov’è? A casa mia? Amo alla follia la mia famiglia, c’è e non mi rendo ancora conto quanto sia importante avercela ancora. Ma sono diventato un perfetto egoista, presuntuoso che cerca sempre più la perfezione. In sé come negli altri. Questo è il bandolo della matassa. Sta lì tutta la mia insoddisfazione, la frustrazione, e l’incapacità di gestire i rapporti personali, anche i più semplici. La testa duole, gli occhi si chiudono, sono stanco, distrutto. Sono al buio della mia stanza e non riesco tuttavia a staccarmi da questi fogli. Oddio è questo il mio rifugio. E’ solo questo. Parlo con me stesso, parlo di tutto, mi posso lamentare. Posso persino raccontare di come qualcuno continua a ripetermi che con il mio comportamento “urto”. E’ la trasposizione Italiana di “hurt”. Come si fa ad esprimere un sentimento in una lingua che non è la tua? Mi odio per non conoscere le lingue. Si viene spesso fraintesi: si pensa ad un concetto e se ne esprime un altro. Al diavolo, allora. La stanchezza fa brutti scherzi, mangia le meningi, ma si sa, le ore della sera sono quelle più intrise di verità. Sono quelle che producono i pensieri più profondi. Cosa mi costa rimanere alzato qualche minuto di più se lo utilizzo al meglio come sto facendo? Io ferisco. Cavoli non me ne sono mai reso conto. Pecco di egocentrismo e di superiorità? Sono convinto di essere l’uomo più buono e disponibile della terra? Tutto il contrario. Forse il più stupido. L’idea che ho di me è decisamente elevata. Ma io non ero quello che si sottovaluta? Ma allora chi sono? Io con il mio comportamento ferisco. Non mi piace interpretare alla lettera tutto ciò che mi viene detto, ma un esamino di coscienza è necessario. Per correggermi. Non sono perfetto, sono stupido. Se ambisco alla perfezione, lo sono anche tanto.
 
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4 commenti:

  1. Le ore della sera sono il sunto della giornata...
    abbiamo dato?...abbiamo ricevuto?
    l'errore che , alle volte facciamo è mettere sulla bilancia le due cose...
    cercare di raggiungere la perfezione, è una partita persa , ancor prima di iniziare a giocare...
    impegnarci per migliore sempre...
    appagarci degli obbiettivi raggiunti...
    spesso, proprio in un nostro piccolo difetto è racchiuso il nostro dono...
    osservandoci da diverse angolazioni si possono scorgere qualità insospettabili...
    sereno finire del giorno Enzo...
    un sorriso..
    dandelìon

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  2. Dandelion grazie del tuo passaggio. Lo so, la perfezione non esiste, ma è una mia costruzione mentale che limita molto i rapporti umani e la mia capacità di interagire. Grazie epr le tue parole, sempre delicate ma efficaci. Una buona serata a te.

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  3. Riconoscere i propri difetti aiuta ad avvicinarsi sempre più alla perfezione anche se "può sembrare impossibile".
    Volere è potere...
    Ele

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  4. Volere è potere... Mater mea docet... Un abbraccio!

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