lunedì 28 febbraio 2011

Cogito ergo sum

E
bravo Cartesio. Cogito ergo sum, penso dunque sono. Io mi permetto di aggiungere: “Penso dunque sono, scrivo dunque vivo”. Mi preme tornare ancora sull’argomento a me più caro che poi è il primo motivo per il quale ho deciso di dare vita a questo diario. Parlo della passione per la scrittura; e lo faccio ancor più stimolato da un recente dialogo con un caro amico che, trova nella pittura gli stessi stimoli, le stesse motivazioni, lo stesso senso di liberazione. E’ la realtà di ognuno di noi a fare da tramite alle nostre passioni. In fondo bisogna pur riconoscere che le doti innate, il talento, spesso trovano nelle difficoltà della vita quotidiana il terreno più fertile. Facciamo tutti i conti con malesseri più o meno evidenti o anche solo latenti. E ringrazio il mio amore per la penna se alla fine di ogni giornata ( anche la più scontata ed anonima ) trovo modo di raccontar qualcosa. Io lo faccio utilizzando una tastiera, qualcun altro magari attraverso un pennello. Mi guardo spesso intorno, come oggi. Tante persone riunite in una grande sala ed un noiosissimo relatore che parla di sicurezza sul posto di lavoro e di estintori. Niente dunque che possa attirare la mia attenzione ( sappiamo bene che in termini di sicurezza, la teoria e la pratica sono agli antipodi). Ho così provato a divagare, anche per trattenere gli occhi dal chiudersi, ho persino provato a pensare a come organizzare qualche fine settimana “produttivo” nell’immediato futuro. Ed ora sono qui a scriverlo. La penna, il pennello, un qualsiasi strumento musicale sono tra le pochi armi in grado di produrre beneficio. Come vi sarete accorti, sto dando vita ad un articolo alquanto disordinato, senza un senso apparente; ma non è detto che lo debba avere per forza. Da Giovedì ho lasciato il diario a prender polvere e la cosa non mi piace.Ho iniziato parlando di passioni, di scrittura, di pittura. Mi capita di ascoltare un numero sempre più ampio di persone che ritrovano nell’arte ( in tutte le sue forme ) la via d’uscita, quella privilegiata. La mia riflessione è di fatto piuttosto triste. Mi accorgo cioè che, fare qualcosa con il cuore, qualcosa che ci piace ci permette di bypassare momenti e periodi di sofferenza, di apatia, di stanchezza mentale. Ed è una cosa bellissima, ma sembra prescindere dalle relazioni umane. Sto dando tutto il meglio di me stesso per crearne nuove, per dare vita a quei rapporti che ho sempre sognato. Rapporti in cui Enzo è finalmente se’ stesso, leggero, persino ironico quasi divertente. Ho voglia di farmi conoscere per come sono veramente. Viva la scrittura, viva la pittura. E visto che penso quindi sono, scrivo quindi vivo, non disdegenerei un ….vivo quindi amo.


6 commenti:

  1. L'arte o in generale l'hobby sono una bella fuga dai problemi di lavoro. Che poi dire fuga è errato, gli hobby servono a far apparire più piccoli e lontani i problemi vari, nonché come valvola di sfogo.

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  2. Giusto. Non una vera fuga, ma un ottimo ammortizzatore.Sappiamo bene che la fuga non fa altro che rendere tutto più grande. Scappare non è la soluzione ideale..

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  3. Ciao Enzo, mi sento di dire che non dovresti preoccuparti di riempire le pagine del tuo virtuale diario ogni santo giorno, perchè la cosa importante è che esse ti permettano di sfogarti e/o esprimerti, e quindi deve essere una cosa davvero spontanea!

    E' bello sentire che ti stai impegnando per costruire nuove relazioni e che addirittura ci stai mettendo tutto te stesso... :) suona proprio bene. Che poi rivelarsi per quello che si è è davvero difficle, sopratutto con persone che si presentano superficiali (e quante ce ne sono...), però provarci va sempre bene.
    Buona serata, un abbraccio!

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  4. Splendido pezzo Enzo! complimenti... io porto nel cuore le stesse sensazioni e mi è piaciuta moltissimo l'idea del "scrivo dunque vivo"!! la sento mia questa frase... sento che dentro di me è vera!! non c'è niente da fare.. le nostre passioni ci fanno sentire VIVI come nient altro può farlo... infatti io come filosofia di vita ho adottato quella del professor Keating del film "L'attimo fuggente" uno dei miei film preferiti che mi fa emozionare come pochi...

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  5. @Goccia: Ciao! Eh si, darmi con tutto me stesso può essere in effetti un po' rischioso. Ma ne sento il bisogno soprattutto ora che molte dei miei "freni" a livello psicologico sono scomparsi. Certo, sappiamo quanta superficialità c'è in giro. Vietato aspettarsi troppo!Un bacio.

    @Giulia: Ciao Giulia! Niente come un pensiero tradotto in parole riesce a "cogliere l'attimo". La nostra anima detta continuamente sensazioni che proviamo a cogliere sul momento. Ed è bellissimo tradurre tutto in parole..
    Un bacio

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  6. Questione di punti di vista, come sempre:

    io direi "Amo dunque vivo".

    Pirandello, invece, disse:
    "La vita o si vive o si scrive, io non l'ho mai vissuta, se non scrivendola".

    :)

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