lunedì 23 luglio 2012

Nuvole

C

i mancava Circe. Per la ben nota legge di Murphy, è arrivata in perfetta sincronia con l’inizio ufficiale del mio periodo di ferie ( due settimane –ndr -). Da ieri il cielo è popolato di nuvole dalla forma incredibile quanto bizzarra ed il vento le sposta continuamente di qua e di là costringendomi a variare i piani della giornata alla frequenza di un nanosecondo. Si è rivelato un azzardo annotare sull’agenda del cellulare alcune possibili soluzioni per la gestione delle giornate di riposo. Piazza un viaggetto lì, una pedalata là, un po’ di finto sole da piscina ancora più in là ed il gioco è fatto. Ma figuriamoci. Questa mattina l’ho trascorsa in palestra, con un po’ di tristezza nel cuore. Sarà l’ultima settimana, poi probabilmente chiuderà per sempre. Dopo circa undici anni di frequenza un po’ mi dispiace. Chi ha in mente oppure pregiudizialmente ritiene la palestra come un luogo per montati tutto muscoli privi di cervello, si sbaglia. Non sono tutte così. Stamattina io ed una signora attempata ma straordinariamente gagliarda nei movimenti e nella postura, ci siamo detti che in fondo certi luoghi rimangono nel cuore, anche se apparentemente freddi come una sala macchine. Io poi, in quella palestra ho esordito al culmine di uno dei peggiori momenti della mia vita. Ed è lì che ho cominciato a volermi bene, a volere bene innanzitutto al mio corpo. Ho parlato poco delle mie uscite in bicicletta; non ce n’è quasi traccia sul blog, a differenza dell’anno passato. Attenzione, le emozioni sono le stesse, solo che non le metto nero su bianco. Ma la ragione è quella di cui ho già detto, sono distratto, sfuggente, sempre con la sensazione di vivere sull’orlo del precipizio. Sto ridando un certo assetto al mio stomaco malato di nervoso, dopo le ultime due settimane lavorative a ritmi esagerati. E’ una grande impresa per me il solo azzerare i pensieri legati al lavoro e alle sue dinamiche impazzite. Sono stato al centro dell’attenzione come mai mi sarei immaginato: oggetto di possibili scelte altrui e autore di possibili decisioni catastrofiche. Per uno come me, da sempre incapace di assumere posizioni chiare, di fare scelte e di farle possibilmente per se stesso, si è trattato di una vera prova del fuoco. E mi aspetta probabilmente un Settembre caldo. Ora, spaparanzato sul letto in una giornata d’estate dal cielo bizzarro guardo le nuvole. Anche loro sembrano spezzarsi in tanti piccoli batuffoli quasi a volersi alleggerire il carico. Seguo il loro esempio.

 
nuvole11

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